La rappresentazione della dea Giustizia ha radici profonde nella storia e nella cultura, e i simboli associati a essa trasmettono diversi significati legati al concetto di giustizia, equità e ordine e si sono evoluti con la società e la filosofia. A seconda di come viene rappresentata, ma sopratutto di cosa ha nelle mani, rappresenta un determinato tipo di stato e di società.
Le principali versioni:
La spada
La spada simboleggia il potere della giustizia e la capacità di applicare la legge, anche con forza, se necessario. È un simbolo di forza, decisione e capacità di imporre le sentenze in maniera definitiva. La spada punta verso il basso suggerisce che la giustizia è pronta a colpire ma in modo ponderato, mentre una spada alzata simboleggia la vigilanza attiva.
I tre occhi
In alcune raffigurazioni, il terzo occhio rappresenta una forma di saggezza superiore e la capacità di vedere oltre le apparenze. Simboleggia la chiaroveggenza e la comprensione profonda, suggerendo che la giustizia non è cieca alle circostanze e considera la verità nascosta e le complessità della realtà.
La benda
La benda sugli occhi della dea Giustizia è uno dei simboli più noti e rappresenta l’imparzialità. Significa che la giustizia non guarda al volto delle persone, quindi non è influenzata da pregiudizi, favoritismi o apparenze. Simboleggia l’idea che le decisioni devono essere prese in base ai fatti e alla legge, senza influenze esterne o discriminazioni.
La bilancia
La bilancia rappresenta l’equilibrio e l’equità, essenziali per la giustizia. Simboleggia la necessità di soppesare attentamente le prove e gli argomenti di entrambe le parti prima di giungere a una decisione. Ogni piatto della bilancia simboleggia un lato della controversia, e il giudizio deve portare a una risoluzione equilibrata.
Bendata con bilancia e spada
Questa rappresentazione è molto comune e combina tutti i simboli descritti:
- Benda: imparzialità
- Bilancia: equità e giudizio ponderato
- Spada: autorità e applicazione della legge
La dea Giustizia più vicina alla democrazia
Il simbolo più vicino alla democrazia è la dea Giustizia bendata con la bilancia. In una democrazia, l’ideale è che la giustizia sia imparziale e che le decisioni siano basate su prove e argomentazioni, valutate con equilibrio e trasparenza. La spada, pur necessaria per l’applicazione delle sentenze, non deve essere l’elemento predominante, poiché la democrazia valorizza la risoluzione pacifica dei conflitti e il rispetto delle leggi attraverso processi equi.
Questa rappresentazione della dea Giustizia incarna i principi fondamentali di una democrazia: equità, imparzialità e rispetto della legge, senza favoritismi o discriminazioni.
Tutti questi simboli della dea Giustizia hanno una derivazione storica e culturale che risale alle civiltà antiche, e ogni rappresentazione si è evoluta nel tempo per riflettere l’idea della giustizia come fondamento della società civile.
Vediamo come si sono sviluppati questi simboli:
Origini della Dea della Giustizia
Le raffigurazioni della giustizia provengono principalmente da due figure della mitologia classica: Themis e Dike nell’antica Grecia, e Iustitia (o Giustizia) nell’antica Roma.
- Themis: Era una delle Titanidi e una dea della legge divina e dell’ordine naturale. Era spesso raffigurata con una bilancia e senza benda, poiché il concetto di imparzialità bendata si sviluppò più tardi. Themis rappresentava l’ordine cosmico e la giustizia basata su leggi immutabili e universali. Inoltre, era la madre delle Ore e delle Moire, divinità associate al destino e alla legge.
- Dike: Figlia di Zeus e Themis, Dike era la dea della giustizia umana e della giustizia terrena. Veniva rappresentata come una giovane donna con una bilancia, a indicare l’equilibrio tra le parti. Tuttavia, non portava ancora la benda sugli occhi.
- Iustitia: Nell’antica Roma, Iustitia era la dea della giustizia, e qui troviamo l’origine di molte delle immagini moderne della giustizia. Iustitia fu influenzata dai concetti greci di equilibrio e legge divina, ma con l’aggiunta della spada come simbolo del potere coercitivo dello stato e della capacità di far rispettare la legge.
La Spada
La spada è un simbolo di giustizia che risale all’epoca romana. Per i Romani, la giustizia non era solo un ideale astratto ma una forza attiva e potenzialmente punitiva. La spada rappresentava il potere dello stato di punire i trasgressori e di mantenere l’ordine. Anche nella tradizione medievale, i giudici e i sovrani erano spesso raffigurati con la spada per sottolineare la loro autorità.
La Bilancia
La bilancia è un simbolo ancora più antico, risalente alla civiltà egizia. La dea Maat, che rappresentava la verità, la giustizia e l’ordine cosmico, veniva associata all’equilibrio e spesso raffigurata con una bilancia. Nella mitologia egizia, il cuore di una persona veniva pesato contro la piuma di Maat per determinare se l’anima era pura e degna di entrare nell’aldilà. La bilancia, dunque, ha sempre rappresentato l’idea di equità, misura e la necessità di valutare entrambe le parti di una disputa.
La Benda
La benda sugli occhi della dea Giustizia è un’aggiunta più tarda, sviluppatasi durante il Rinascimento e l’età moderna, con una maggiore enfasi sull’imparzialità. Prima di allora, la giustizia era rappresentata con gli occhi scoperti, perché si credeva che la saggezza divina potesse vedere tutto. Tuttavia, con l’emergere del concetto moderno di giustizia come imparziale, la benda divenne un simbolo chiave per indicare che la giustizia non doveva essere influenzata dalle apparenze, dal potere o dalla ricchezza.
La giustizia bendata divenne popolare durante l’Illuminismo, un’epoca in cui l’idea di un sistema giudiziario equo e imparziale cominciò a essere considerata un pilastro fondamentale della società civile.
I Tre Occhi
L’idea dei tre occhi, sebbene meno comune, ha radici filosofiche e spirituali. Nell’antica cultura indiana e in alcune filosofie esoteriche, il terzo occhio rappresenta la conoscenza superiore e la capacità di vedere la verità oltre le apparenze. In alcuni contesti artistici, questo simbolo è stato utilizzato per indicare la giustizia che va oltre la percezione umana ordinaria e comprende una visione più completa e profonda.
Influenze Medievali e Rinascimentali
Durante il Medioevo e il Rinascimento, la giustizia era spesso raffigurata come una figura allegorica femminile con attributi che rispecchiavano i valori dell’epoca. La giustizia veniva vista come una virtù, e le opere d’arte spesso la includevano insieme ad altre virtù come la temperanza e la prudenza.
Ripetiamo:
Giustizia, Temperanza e Prudenza.
Connessione con la Democrazia
La connessione della dea Giustizia con la democrazia deriva dal periodo moderno, in cui si svilupparono idee di uguaglianza davanti alla legge e processi equi. L’enfasi sul giudizio imparziale, l’equilibrio e la capacità di applicare la legge senza favoritismi è centrale per la filosofia democratica. Durante il processo di formazione degli stati moderni, specialmente con l’emergere delle democrazie occidentali, la rappresentazione della dea Giustizia divenne un simbolo delle istituzioni giudiziarie imparziali.
Tutte queste rappresentazioni hanno radici storiche profonde e si sono evolute in modo da riflettere l’idea di giustizia nelle diverse epoche e culture. Mentre la spada e la bilancia sono antichi simboli di autorità e equilibrio, la benda è un’aggiunta moderna che rappresenta gli ideali democratici di imparzialità e uguaglianza davanti alla legge.
Qual’è la dea della giustizia che meglio Ti rappresenta?
Facciamo un esempio.
La dea della giustizia che meglio rappresenta l’idea di una giustizia brutale, immediata e senza la riflessione (per esempio quella evocata in molti, moltissimi, troppi commenti che leggiamo sui social) o il processo che caratterizzano una società civile moderna è la figura più vicina a Nemesi della mitologia greca.
Nemesi: la Giustizia Vendicativa
Nemesi era la dea della vendetta e della retribuzione, incaricata di punire coloro che offendevano gli dèi o si macchiavano di hubris (arroganza o eccesso di potere). La sua giustizia non era basata sull’equità o su un processo giuridico, ma sul ripagare rapidamente il male con il male, senza appello o clemenza.
Rappresenta una forma di giustizia atavica, legata alla retribuzione immediata, e richiama l’idea di vendetta più che di giustizia equa. In questo senso, è vicina all’istinto umano di “occhio per occhio, dente per dente”, che molte persone invocano sui social media quando chiedono punizioni severe come la pena di morte.
Il diritto protegge i colpevoli dalla società e la società da sé stessa
La Spada come Simbolo di Punizione
Per chi crede nella giustizia immediata e punitiva senza il processo della presunzione d’innocenza, la rappresentazione della dea Giustizia con la spada dominante (senza bilancia né benda) è la più adatta. Questo simbolo richiama l’idea che la punizione sia l’elemento principale, con la spada che impone la legge senza preoccuparsi troppo della procedura o dell’equità.
In queste rappresentazioni, la spada diventa un’arma di vendetta più che uno strumento di giustizia ponderata. La dea appare come una figura che agisce per punire, non per cercare verità o bilanciare gli argomenti.
Assenza di Benda e di Equità
Le persone che reclamano giustizia “brutale” non hanno interesse per la benda sugli occhi, che rappresenta l’imparzialità. Né riconoscono la bilancia, simbolo di un giudizio che pesa attentamente le prove. Questo tipo di mentalità è più simile a una giustizia sommaria, dove l’idea di processi giusti viene scartata in favore di una punizione istantanea.
Giustizia Bestiale e Retributiva
Il comportamento “bestiale” che leggiamo spesso nei commenti sui social (“Rivoglio la pena di morte, oppure datelo a noi!”), che rifiuta la presunzione d’innocenza e cerca vendetta rapida, si avvicina al concetto di giustizia primitiva, pre-legale e basata su sentimenti viscerali più che sulla ragione. È il tipo di giustizia che vediamo nelle società tribali o arcaiche, dove il crimine deve essere immediatamente punito per mantenere l’onore e la reputazione del gruppo o della famiglia.
L’Iconografia Medievale della Giustizia
Nelle rappresentazioni medievali, la giustizia era talvolta raffigurata con solo la spada, come strumento di punizione divina. Questa idea di giustizia divina era spesso usata per incutere timore e per far rispettare le leggi attraverso la minaccia del castigo eterno. È un’immagine che potrebbe risuonare con chi cerca una giustizia dura e intransigente, dove la misericordia e la riflessione non hanno spazio.
Chi invoca una giustizia brutale, sommaria e retributiva, per esempio sui social media spinto da atavici istinti senza neppure saperlo. Oppure qualche “politico (?)” che invoca cose che nemmeno si possono scrivere per colpire la pancia di chi non ha abbastanza razionalità da comprendere, senza rispetto per la presunzione di innocenza o per i diritti dell’imputato, senza rispetto dell’evoluzione millenaria della giustizia, si avvicina più al concetto di Nemesi e alla Giustizia con la spada sollevata, simboli di una retribuzione vendicativa, atavica, antica, e bestiale.
Forse il simbolo dell’involuzione. Una giustizia non moderata dalla ragione (che è assente), ma dominata dalle emozioni (come le bestie) e dalla sete di punizione, un ritorno agli istinti più primitivi dell’umanità.