Giustizia Civile: Analisi dei Dati ISTAT

La Giustizia Civile in Italia: Analisi dei Dati ISTAT 2023

Dall’analisi dei dasti ISTAT 2023, pubblicati il 22 novembre 2024, offrono una panoramica interessante su come i cittadini percepiscono il sistema giudiziario, i costi e la trasparenza dei procedimenti, nonché sui principali contenziosi affrontati.

Chi sono i cittadini coinvolti nelle cause civili?

Nel 2023, il 12% della popolazione residente con più di 18 anni ha dichiarato di essere stato coinvolto almeno una volta nella vita in una causa civile. Questo dato equivale a oltre 5,9 milioni di persone. L’analisi per genere rivela che gli uomini sono più spesso coinvolti (13,3%) rispetto alle donne (10,7%).
La fascia d’età maggiormente coinvolta è quella tra i 55 e i 64 anni (18,3%), mentre il livello di istruzione sembra giocare un ruolo significativo: i laureati sono più inclini a ricorrere alla giustizia civile (14,7%) rispetto a chi possiede titoli di studio inferiori.

Distribuzione geografica:

  • La prevalenza di contenziosi si registra nelle regioni del Centro (13,2%), del Nord-Est (13,1%) e del Nord-Ovest (12,9%).
  • Le percentuali più basse si trovano al Sud (9,9%) e nelle Isole (9,7%), con i valori minimi in Basilicata (6,7%) e Sicilia (9,1%).

Questi dati sottolineano come il ricorso alla giustizia sia influenzato da fattori culturali, economici e territoriali.

Tipologie di cause civili più frequenti

Le cause civili più comuni riguardano tematiche familiari, come separazioni e divorzi, che coinvolgono il 41,5% dei cittadini con esperienza giudiziaria (circa 3,5 milioni di persone). Seguono:

  • Cause di lavoro: 12% dei cittadini coinvolti.
  • Incidenti stradali: 1,6% della popolazione.
  • Debiti e problemi finanziari: 1,2% della popolazione.
  • Contenziosi legati al vicinato e al condominio: 0,8%.

Differenze di genere:
Gli uomini tendono a essere più coinvolti in cause di lavoro (2,7% contro l’1,5% delle donne) e in contenziosi legati a debiti finanziari o a dispute con la Pubblica Amministrazione.

La soddisfazione verso la giustizia civile

Il 54,2% delle persone coinvolte in cause civili si dichiara molto o abbastanza soddisfatto del sistema giudiziario. Questo dato è in crescita rispetto al 44,7% del 2015. Tuttavia, resta un significativo 45,8% di cittadini insoddisfatti, legati a fattori come durata dei procedimenti, costi imprevisti e risultati ottenuti.

Fattori che influenzano la soddisfazione:

  • Durata delle cause: il 66,9% di chi attende oltre cinque anni esprime insoddisfazione.
  • Trasparenza sui costi: solo il 28% dei cittadini era a conoscenza dei costi della causa al momento dell’avvio.
  • Esito delle cause: il 87,2% di chi ha avuto un esito completamente sfavorevole si dichiara insoddisfatto.

Il fenomeno della rinuncia alla giustizia

Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dai dati riguarda chi decide di non intraprendere cause legali, spesso a causa dei costi elevati e della complessità del sistema. Il 72% dei cittadini coinvolti in una causa ritiene che i procedimenti debbano essere semplificati, mentre il 70,4% chiede una riduzione della durata dei processi.

Costi percepiti e reali

Solo il 28% dei cittadini coinvolti in una causa civile era a conoscenza dei costi previsti al momento dell’avvio della procedura. Questo dato evidenzia una mancanza di trasparenza informativa che può scoraggiare chi non è disposto a rischiare imprevisti economici. I costi percepiti, che spesso risultano superiori alle aspettative iniziali, contribuiscono a creare una barriera psicologica ed economica.

  • Le donne dimostrano una maggiore attenzione alla previsione dei costi rispetto agli uomini (31,5% contro 25,1%), ma la conoscenza rimane insufficiente in tutte le categorie.
  • La situazione è ancora più critica al Sud e nelle Isole, dove solo rispettivamente il 24,5% e il 22,4% dei cittadini conoscono i costi prima di intraprendere una causa.

Durata dei procedimenti

La lentezza dei procedimenti rappresenta un altro ostacolo significativo. Solo il 28% delle cause civili si chiude entro un anno, mentre quasi il 17% richiede più di cinque anni per essere conclusa. La prospettiva di tempi così lunghi scoraggia molti cittadini, in particolare nelle regioni del Sud e delle Isole, dove la percentuale di cause ancora in corso è significativamente più alta.

Percezione di inefficacia

Secondo l’indagine, la percentuale di soddisfazione è maggiore tra coloro che hanno ottenuto risultati favorevoli o vantaggi dalla causa. Tuttavia, il 57,5% di chi non ha tratto benefici si dichiara insoddisfatto, contribuendo alla diffusa percezione di inefficacia del sistema giudiziario civile.

I costi nascosti e la poca trasparenza

Uno degli elementi più discussi nei dati ISTAT è rappresentato dai costi, non solo economici ma anche psicologici e sociali, che le cause civili comportano.

Mancanza di consapevolezza

Molti cittadini iniziano un procedimento senza una chiara idea di quanto costerà. Questo problema è particolarmente grave per le cause più complesse o quelle che coinvolgono la Corte d’Appello o la Cassazione, dove la complessità e la lunghezza del processo amplificano i costi imprevisti.

  • I cittadini coinvolti in cause di vicinato, condominio, o legate a incidenti stradali sono tra i meno informati sui costi.
  • La scarsa conoscenza dei costi aumenta l’insoddisfazione: il 51,2% di chi non conosceva i costi iniziali si dichiara insoddisfatto contro il 31,9% di chi aveva un’idea chiara.

Costi indiretti

Oltre ai costi economici diretti, esistono spese collaterali che raramente vengono considerate:

  • Perdite di tempo: Udienze posticipate e ritardi sistematici aumentano il tempo perso da chi è coinvolto.
  • Stress psicologico: Le lunghe attese e l’incertezza dell’esito pesano significativamente sui cittadini, in particolare per le cause che riguardano la famiglia.
  • Impatto sul lavoro: Chi è coinvolto in una causa spesso deve sottrarre tempo al lavoro, riducendo la produttività personale.

La trasparenza come soluzione

La scarsa conoscenza dei costi potrebbe essere mitigata da una maggiore trasparenza. Rendere obbligatoria una stima chiara e dettagliata dei costi sin dall’avvio del procedimento potrebbe aiutare i cittadini a prendere decisioni più consapevoli.

 Il ricorso agli strumenti extragiudiziali

Un aspetto positivo è l’aumento della conoscenza e del ricorso agli strumenti di risoluzione extragiudiziale, come la mediazione e l’arbitrato. Questi strumenti sono percepiti come:

  • Più rapidi rispetto ai procedimenti ordinari.
  • Più economici, evitando i costi elevati delle cause civili.

Tuttavia, la loro diffusione è ancora limitata rispetto al potenziale.

L’impatto della pandemia sulla giustizia civile

La pandemia ha avuto un impatto significativo sul sistema giudiziario, ma il Processo Civile Telematico (PCT) ha permesso di mantenere attivi molti procedimenti. Dal 2022, il numero di cause avviate è tornato a livelli superiori al periodo pre-pandemia (+10% rispetto al triennio 2017-2019).

Tuttavia, restano criticità:

  • Rallentamenti nei gradi superiori di giudizio.
  • Maggiore durata media delle cause avviate durante il periodo pandemico.

Aspetti da migliorare secondo i cittadini

Dai dati ISTAT emergono suggerimenti chiari per migliorare il funzionamento della giustizia civile:

  • Riduzione dei tempi: È la priorità assoluta per il 70,4% dei cittadini. Accelerare i procedimenti attraverso la digitalizzazione e l’incremento di personale qualificato potrebbe avere un impatto significativo.
  • Maggiore trasparenza: Fornire stime chiare dei costi e semplificare le procedure ridurrebbe l’incertezza e migliorerebbe l’esperienza dei cittadini.
  • Formazione e competenza: Investire nella formazione di giudici, avvocati e personale amministrativo per garantire maggiore professionalità e disponibilità.

Giustizia Civile in Italia: Analisi dei Dati ISTAT

I dati ISTAT 2023 forniscono un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità per la giustizia civile in Italia. La soddisfazione dei cittadini è migliorata rispetto al passato, ma permangono problemi legati ai costi, alla trasparenza e alla durata dei procedimenti. Per ridurre la rinuncia alla giustizia, è essenziale:

  • Investire in risorse umane e tecnologiche.
  • Promuovere la mediazione come alternativa efficace.
  • Migliorare la comunicazione con i cittadini, garantendo maggiore trasparenza sui costi e sulle procedure.

Un sistema giudiziario più accessibile e trasparente può contribuire non solo a una maggiore equità, ma anche a una fiducia più diffusa nel sistema stesso.

 

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